mercoledì 29 aprile 2009

Influenza suina?

L' influenza suina è una malattia respiratoria virale dei maiali ad alta diffusione, ma con scarsa mortalità e può trasmettersi sporadicamente all' uomo.

Ma l'influenza che si sta verificando in questi giorni in America e, in misura molto minore, anche in Europa, in realtà non dovrebbe essere definita " suina ".

L' ANMVI ( Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ) ha comunicato che in realtà finora il virus responsabile dei casi riscontrati in America non è stato isolato nei suini, pertanto sarebbe più giusto parlare di " influenza nordamericana " (come si è fatto in passato per esempio con " la cinese " o con " l' australiana ").

Pertanto in Italia non bisogna parlare di emergenza, ma di sorveglianza da parte del sistema sanitario: gli allevamenti suini italiani vengono sottoposti a regolari controlli ufficiali utilizzando le normali misure di protezione e di igiene e gli stessi controlli vengono effettuati alle frontiere.

In ogni caso l' Italia non ha bisogno di importare carni suine dall' estero e, comunque, il virus non si diffonde mangiando carne o prodotti a base di carne di maiale, ma venendo a contatto con le secrezioni naso-faringee infette.

Perciò i più esposti al contagio sono coloro che lavorano negli allevamenti suini, soprattutto se non vengono seguite le ordinarie norme igieniche come quella di lavarsi le mani regolarmente.

In conclusione, niente allarmismi: se abbiamo i sintomi dell' influenza rivolgiamoci al nostro medico, che provvederà ad effettuare gli opportuni controlli e ci prescriverà i farmaci di cui abbiamo bisogno.

lunedì 20 aprile 2009

Cani di taglia piccola: il Volpino



Dopo aver parlato del Bassotto Tedesco, vorrei ricordare un altro cane di piccola taglia che
ha origine germanica: il Volpino, detto anche Spitz Tedesco.

Questo cane, conosciuto anche come Volpino di Pomerania, secondo alcuni autori viveva accanto all' uomo già durante l' Età della Pietra; lo ritroviamo nelle raffigurazioni dell' Egitto dei Faraoni e anche scolpito su un vaso ritrovato in una colonia romana vicino Berna; diversi scienziati poi hanno rinvenuto alcuni crani di cani simili al Volpino a Micene e in colonie celtiche e romane.

Da ciò si evince che questa razza è antichissima ed è rimasta immutata nel corso del tempo.

Soltanto il suo nome è cambiato per un certo periodo e precisamente nel XVIII secolo in Olanda per motivi politici, quando fu chiamato Keeshond, dal nome del principale antagonista dei Principi d' Orange, che prediligevano un' altra razza di cani, il Carlino.

Secondo lo standard di razza la caratteristica principale del Volpino è la pelliccia particolarmente bella, compatta ed omogenea su tutto il corpo, soprattutto intorno al collo, senza increspature e senza ciocche; anche sul dorso il pelo non si divide e resta omogeneo: tutto ciò è dovuto al sottopelo, che è foltissimo.

La testa è a forma di cuneo allungato; il tartufo, rotondo e piccolo, deve essere nero; le labbra non devono essere pendule; le orecchie sono piccole e molto ravvicinate fra loro, appuntite e attaccate alte; gli occhi, di media grandezza, sono scuri; il dorso deve essere corto e leggermente discendente dall' anteriore al posteriore; la coda, di media lunghezza e attaccata alta, deve essere ripiegata sul dorso; gli arti sono di media lunghezza e i piedi piccolissimi (cosiddetti " piedi di gatto " ).

In base all' altezza al garrese esistono cinque varietà di volpino:


1) Wolfsspitz: fino a 55 cm. di altezza;
2) Grossspitz: fino a 50 cm. di altezza;
3) Mittelspitz: fino a 36 cm. di altezza;
4) Kleinspitz: fino a 28 cm. di altezza;
5) Zwergspitz: fino a 22 cm. di altezza.

Il Wolfspitz è solo di colore grigio, le altre varietà sono soprattutto di colore bianco, nero o bruno.

Per quanto riguarda il carattere questo cane è vivacissimo e giocherellone, ma anche molto sospettoso, pertanto è indicato per la guardia: non bisogna fidarsi della finta indifferenza che mostra, perchè in realtà è sempre molto vigile. E' comunque affettuoso e fedele, facile da addestrare e si adatta alla vita in appartamento, quindi risulta essere anche un ottimo cane da compagnia.

venerdì 17 aprile 2009

Cultura? Sì, grazie!

Dal 18 al 26 aprile si svolgerà la XI Settimana della Cultura organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali all' insegna dello slogan " La cultura è di tutti: partecipa anche tu ".

In questo periodo l' ingresso sarà gratuito o a costo ridotto in musei, monumenti, aree archeologiche statali e in siti culturali non statali che aderiscono all' iniziativa: ci saranno convegni, mostre, visite guidate, concerti , eventi organizzati ad hoc per l' occasione in tutta Italia.

Approfittiamo di questa occasione e, appena possibile, liberiamo la mente e coccoliamo il nostro spirito entrando in un museo o in un palazzo antico ricco di storia o seguendo una visita guidata che ci farà riscoprire le bellezze delle nostre città.

Sarà anche un' occasione per stare un po' di più con i nostri figli in maniera diversa dal solito: impareremo insieme cose nuove e potremo discuterne e confrontarci, anche perchè per i bambini e i ragazzi ci saranno iniziative particolari.

Le occasioni per riscoprire il nostro patrimonio culturale e fruirne al meglio saranno davvero tante in queste giornate: l' elenco completo degli eventi organizzati su tutto il territorio nazionale lo troviamo sul sito dei Beni Culturali.

Ultima nota su questa iniziativa: in Abruzzo, pur così duramente colpito dal terremoto, alcune delle manifestazioni programmate per l' occasione si svolgeranno normalmente a dimostrazione della forza e della determinazione degli abitanti di questa bella regione.

mercoledì 15 aprile 2009

Panda in Italia.



Incredibile, ma vero!
Anche i panda si mobilitano a fianco delle popolazioni abruzzesi e portano il loro modesto contributo ai terremotati.
In che modo?
Scopriamolo in questa pagina e guardiamo questo filmato.

martedì 14 aprile 2009

Il cane di Obama? Bo!


Il dado è tratto e la notizia circola già in rete, addirittura prima che il "Washington Post", titolare dell'esclusiva, l' abbia potuta pubblicare.

Il first dog delle piccole Sasha e Malia Obama non sarà un meticcio come molti speravano, ma sarà di razza e precisamente un "cao de agua" portoghese di sei mesi di nome Bo.

Quindi Mr. Obama ha sciolto il dilemma che lo attanagliava e ha scelto un cane di razza, ma probabilmente obtorto collo, dal momento che Bo è un regalo del Senatore Ted Kennedy; inoltre è un cucciolo che è stato istruito appositamente per evitare che faccia danni nella Casa Bianca e, particolare secondo me molto strano, appartiene a una delle poche razze cui la piccola Malia Obama non è allergica.

Tutti questi fattori hanno convinto Obama, che però, un po' per lavarsi la coscienza, un po' per zittire le associazioni animaliste, ha fatto una grossa donazione alla protezione animali.

Le bambine hanno già visto il cagnolino in un incontro "segreto" alla Casa Bianca (vedi foto in testa al post) e l'hanno chiamato Bo come il gatto dei cuginetti.

" E anche questa è andata ", avrà pensato Obama, ricordando le parole del Presidente Truman: «Se vuoi un amico alla Casa Bianca, prendi un cane».

mercoledì 1 aprile 2009

Non solo cani...il gatto Norvegese delle Foreste


Proseguiamo il nostro approccio alle razze di gatti più diffuse ( l' ultima che abbiamo trattata è il Certosino ), parlando di un esemplare " nordico ": il gatto Norvegese delle Foreste.

E' questa una razza molto antica, ricordata dai popoli scandinavi sia nella mitologia che nelle fiabe con un ruolo positivo, al contrario delle credenze negative sui gatti diffuse nel resto del mondo .

Secondo la mitologia nordica, per esempio, a trainare il carro di Freya, dea dell' amore, erano due gatti; invece nelle fiabe locali si racconta che i gatti non fanno rumore camminando, perchè alcuni elfi utilizzarono il " rumore dei passi di gatto " per fabbricare una corda indistruttibile necessaria per legare il dio malvagio Loki alle scogliere dell' inferno.

Si può intuire pertanto come sia stretto il rapporto fra gli Scandinavi e questi gatti, anche perchè un tempo, durante il lungo e rigido inverno locale, erano un' ottima compagnia gli uni per gli altri.

Però il Norvegese non è una razza autoctona: gli studi di genetica hanno dimostrato che anche questo gatto deriva dal Felis libica e dal Felis silvestris, antenati di tutti i gatti domestici del mondo, e che il suo mantello medio-lungo è pertanto un adattamento all' ambiente freddo in cui vive.

Il Norsk Skaukatt, questo il suo nome originale, ufficialmente è stato riconosciuto come razza nel 1930 ad Oslo e poi si è diffuso negli anni '50 nel resto del mondo.

Il suo aspetto tipico, che fa pensare immediatamente a foreste e nevi perenni, è dovuto ad una folta pelliccia e ad un sottopelo lanoso, che lo isola dall' ambiente esterno come un impermeabile; se poi questo gatto vive in ambienti riscaldati il pelo diventa morbidissimo.
Lo standard di razza perciò non ammette soggetti privi di sottopelo, che si forma normalmente verso il quinto mese di vita, quando scompare il mantello da cucciolo. Soltanto i gatti Norvegesi dei Lapponi hanno il pelo più corto dal momento che vivono in un ambiente comunque molto freddo, ma più secco di quello della Norvegia.
Sono ammessi tutti i colori di mantello e se sono presenti striature si parla di soggetti Agouti.

Secondo lo standard di razza il Norvegese deve avere una corporatura robusta, ma non tozza (il maschio può pesare fino a 7 kg, la femmina fino a 5 kg.), con zampe alte e forti e unghie potenti, che gli permettono di scalare alberi e pareti rocciose. A questo riguardo bisogna citare un comportamento particolare che lo distingue dagli altri gatti, che scendono dagli alberi sempre a testa in giù; invece, proprio perchè si fida molto delle sue potenti unghie, il Norvegese scende dagli alberi praticamente come fa l' uomo.

La testa del Norvegese deve essere forte e di forma triangolare, con il profilo diritto, gli occhi espressivi, le guance piene e le vibrisse lunghe; le orecchie sono grandi, poste molto in alto sulla testa e con ciuffetti di pelo in punta; il collo è protetto da una vistosa " gorgiera " di pelo e la coda, tipica, è folta e lunga.

Per quanto riguarda il carattere bisogna dire che il norvegese è lento e pigro, ma improvvisamente può diventare molto curioso e grande cacciatore; gradisce sempre la compagnia dell' uomo, con il quale gioca senza stancarsi mai.

Si deve stare molto attenti alla cura del suo pelo, soprattutto nei periodi di muta, spazzolandolo con cura per eliminare il pelo morto, che non fa crescere bene il pelo nuovo; in più, tutto il pelo che non viene spazzolato può essere ingurgitato e provocare disturbi intestinali, come già detto per esempio nel post che riguarda il Persiano.

Per l' alimentazione conviene utilizzare sempre prodotti specifici, soprattutto nel primo anno di vita, in modo da ottenere uno sviluppo corporeo ottimale.

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