giovedì 24 dicembre 2009

Natale ( Francesco De Gregori )

giovedì 10 dicembre 2009

Cani di taglia piccola: il Bolognese


Un altro cane di taglia piccola di origine italiana è il Bolognese, che deriva, insieme al Bichon, dal Maltese, del quale abbiamo trattato il profilo nel post precedente.

Anche questa razza sembra essere molto antica: risalirebbe, secondo Darwin, al 6000 a. C. circa.
Il nome proviene proprio dalla città di Bologna e non dal nome francese “Chien de Boulogne”, come propongono alcuni autori francesi.

Capita spesso di confondere il nostro Bolognese con il Bichon, di cui parleremo in un prossimo post, dal momento che sono razze molto simili e ritratte nel corso del tempo da artisti famosi quali Goya, Vatteau, Durer, Tiziano e Carpaccio, quando cioè sia il Bichon sia il Bolognese erano diffusissimi nei salotti dell’aristocrazia europea.

Il Duca d’Este, recandosi in Spagna, portò in dono al Re Cattolicissimo Filippo II una coppia di Bolognesi; la zarina Caterina di Russia allevava una muta di Bolognesi e pretendeva che una coppia di questi dovesse essere sempre presente nelle sue stanze; Madama Pompadour donò un vescovado ad un abate che le aveva procurato un cucciolo Bolognese disputatissimo dalle dame della corte francese; Cosimo de’ Medici inviò nel 1668 ad alcuni notabili belgi, quale regalo principesco, otto soggetti Bolognesi.

Come si può notare, sono tanti i riferimenti storici che si possono citare fino ad arrivare all’ex Re Umberto II d’Italia, che regalò, come principe ereditario, una coppia di questi cani alla promessa sposa Maria Josè del Belgio.

Purtroppo, dopo tanto splendore, negli ultimi anni la razza si è ridotta a pochissimi soggetti autentici, anche se alcuni allevatori riescono a tenerla in auge.


Standard di razza

La costituzione generale è quella di un cane mesomorfo (cioè né troppo lungo né troppo alto); è un cane tranquillo, molto intelligente e affezionatissimo al padrone.

La testa è di grandezza media con un tartufo voluminoso, umido e nero; le labbra e il muso sono coperti da peli lunghi, gli occhi sono ben aperti e di grandezza superiore alla norma, con espressione intelligente; i margini delle palpebre sono neri e l’iride è di colore ocraceo carico.

Le orecchie sono lunghe e pendenti, inserite alte e danno un aspetto più largo alla testa; orecchie e testa sono coperte da peli lunghi a bioccoli.

Il collo è lungo quanto la testa e non ha giogaia.

Il  tronco è lungo quanto l’altezza al garrese; il dorso è rettilineo, mentre i lombi sono leggermente arcuati così come la groppa.

Gli arti sono sciolti nei movimenti e coperti da bioccoli.

La coda è portata ricurva sul dorso ed è folta di peli a bioccoli

Il mantello deve essere costituito da peli lunghi, tranne che a livello della canna nasale; il colore è bianco, senza macchie o sfumature.

L’altezza al garrese è 25-30 cm.; il peso varia tra i 2,5 e i 4 kg.

Per quanto riguarda la salute del nostro cagnolino, ricordiamoci di vaccinarlo ogni anno, di usare regolarmente i prodotti antiparassitari e di curare il pelo, che è piuttosto delicato.

Inoltre provvediamo a sterilizzare al momento giusto le femminucce, se siamo certi di non volere cuccioli: in questo modo, oltre ad evitare gravidanze indesiderate, si eviteranno patologie dell’apparato riproduttore e dell’apparato mammario come la piometra e la falsa gravidanza, e il nostro cane vivrà sicuramente più a lungo e più tranquillo.

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venerdì 27 novembre 2009

Cani di taglia piccola: il Maltese


Dopo esserci occupati del Jack Russell Terrier, simpaticissimo e amatissimo cagnolino da caccia e da compagnia, prendiamo in considerazione un cane un po' più elegante e quasi "snob": il Maltese.

Il Maltese è un cane la cui origine è antichissima e ancora non ben conosciuta.

Nonostante il nome, non si è del tutto sicuri che la sua culla d’origine sia Malta, anche perché non ha lasciato particolari tracce di sé nell’isola e non risulta che vi sia stato allevato con cure particolari, almeno in tempi recenti.

Si è più propensi a credere che Malta possa essere stato un luogo di transito e di diffusione per questa razza, al punto tale da assegnare il proprio nome al Maltese.

Ci sono anche degli studiosi che ritengono questa razza originaria addirittura dell’Arcipelago Indiano, diffusa poi in Grecia e successivamente a Roma come cane preferito dalle matrone.

Altri sono convinti che la razza derivi dall’isola di Melite, che si trova presso le coste della Dalmazia; altri ancora citano la piccola città di Melita, in Asia Minore; per il romano Strabone sarebbe la Sicilia la terra d’origine del Maltese.

In conclusione, l’unica certezza è che la razza è antichissima e si è sviluppata nell’area del Mediterraneo: già nel V secolo a. C. Timone lo descrive come il ninnolo delle matrone più eleganti; nel III secolo a. C. Teofrasto lo cita come cane da compagnia degli “snob” dell’epoca; sempre in epoca romana ne parlano Marziale, Plinio e Columella come simbolo di distinzione e privilegio e gli vengono attribuite addirittura virtù terapeutiche: appoggiandolo su una parte del corpo dolente, il suo morbido e caldo mantello lenisce il dolore.

Nei secoli successivi ne parla Ariosto e viene ritratto da artisti del rango di Tiziano,Tintoretto, Rubens e Goya.

Personaggi famosi come Giuseppe Verdi, Francesco De Sanctis e Gary Cooper hanno posseduto esemplari di questa razza.

Oggi il Maltese è diffuso in tutto il mondo, anche se in Italia ha rischiato di scomparire qualche anno fa e soltanto per l’impegno dell’allevatrice Bianca Tamagnone abbiamo ancora stupendi soggetti italiani.

Per quanto riguarda il carattere, bisogna dire che è un cane da compagnia allegro, vivace, fiero e intelligente; affezionatissimo al padrone, fa anche un’ottima guardia abbaiando energicamente se sente rumori strani; dimostra pertanto un coraggio fuori dal comune, se pensiamo alla sua piccola taglia.

Standard di razza

Il Maltese è classificato come  cane da compagnia del gruppo braccoide, di origine italiana.

E’ un cane piccolo, con il corpo stretto e lungo, elegantissimo, con pelo lunghissimo, bianchissimo e brillantissimo; è intelligente, vivace e affezionato.

La testa è di grandezza media col tartufo voluminoso, nero e narici ben aperte.

Gli occhi devono essere grandi e vivaci; le orecchie, piatte e tendenti al triangolo, sono inserite alte e pendenti e completamente ricoperte dal pelo.

Il tronco è lungo e la coda è grossa alla base e fine in punta e forma una grande curva che tocca la groppa.

Gli arti hanno una forte ossatura e sono completamente coperti di pelo.

Il mantello deve essere denso, lucido, brillante e lunghissimo, con tessitura setacea, e “deve” cadere pesantemente a terra, senza ciocche e boccoli.

Il colore è bianco puro; è ammesso l’avorio pallido.

L’altezza al garrese è di 21-25 cm. per i maschi e 20-23 cm. per le femmine.

Il peso è di 3-4 kg.

L’andatura del Maltese consiste in corte e rapidissime battute degli arti, quasi come se il cane “rotolasse”; non deve assolutamente ricordare l’andatura del Pechinese.

Per le cure sanitarie bisogna ricordarsi di far vaccinare ogni anno il nostro cagnolino e usare gli appositi prodotti contro i parassiti esterni ed interni; periodicamente è opportuno pulire gli occhi e il pelo circostante con acqua e acido borico; inoltre il Maltese può essere soggetto, per le sue lunghe orecchie pendenti, a fastidiose otiti.

Il mantello deve essere spazzolato e pettinato ogni giorno per evitare che si formino dei nodi e bisognerebbe fare al nostro Maltese almeno un bagno al mese.

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giovedì 12 novembre 2009

Cani di taglia piccola:il Jack Russell Terrier


Dopo aver parlato del Beagle, trattiamo oggi un'altra razza di cani da caccia di origine inglese.

Il Jack Russell Terrier é stato riconosciuto come razza soltanto nel 2000 dalla FCI, ma era noto già da molto tempo per vari motivi: prima di tutto perché veniva utilizzato nelle scuderie per fare compagnia ai cavalli e dare la caccia ai topi, poi per il carattere allegro, per la resistenza alle malattie e per il suo particolare mantello, che non ha bisogno di molte cure.

Questa razza prende il nome dal Reverendo Russell (1795-1883), appassionato di caccia alla volpe e di cani da caccia.
Dal momento che i suoi cani non gli davano i risultati sperati, il Reverendo pensò bene di crearsi una razza che avesse le caratteristiche ideali per la caccia : robustezza, elasticità, coraggio e vivacità.
Pertanto cominciò ad incrociare razze diverse, anche se non si sa bene quali, fino ad ottenere Trump, il capostipite della "sua" razza, che era un cane con gli arti corti, capace di inseguire la volpe nella sua tana e dotato di coraggio ed eleganza.
Dopo la morte del Reverendo, fu selezionata anche la variante con arti più lunghi e il tronco meno allungato, detta Parson Russell Terrier, riconosciuta dalla FCI nel 1990.

STANDARD DI RAZZA

Il Jack Russell Terrier é un cane da lavoro e da compagnia, ma anche da agility; é forte e resistente, ha il corpo di grandezza media, é elegante nei movimenti e ha uno sguardo espressivo e vivace.
E' un cane più lungo che alto: arriva a 25-30 cm. al garrese e pesa 5-7 kg.
La testa è costituita da un cranio piatto e largo, che si restringe verso gli occhi e il muso, comunque non troppo affilato.
Il tartufo é nero, la mandibola é potente con denti grandi e ben allineati.
Gli occhi sono a mandorla, piccoli e scuri; le orecchie ripiegate in avanti e molto mobili.
Il collo é corto e asciutto, il corpo rettangolare, il torace largo e la coda portata eretta quando il cane cammina.
Gli arti anteriori sono dritti e robusti, quelli posteriori sono forti e muscolosi; i piedi sono rotondi e larghi.
Il mantello può essere liscio (o raso), duro (o rough) e broken, costituito da un pelo grosso di altezza media tra il raso e il duro. In ogni caso é un mantello che, anche se sporco di fango, si pulisce molto facilmente.
Il colore deve essere bianco/nero/tan (tricolore) e bianco/tan o bianco/arancio (bicolore); il bianco deve essere sempre predominante, soprattutto sul dorso. Il colore tan corrisponde ad un marrone rossiccio.

CARATTERE

Il Jack Russell Terrier é vivace, intelligente, capace di riconoscere l'umore del padrone, al quale é molto legato.

E' essenzialmente un cane da caccia, pertanto gli piace stare all'aperto, anche al freddo, a correre e giocare; anche per questo sta molto bene in compagnia dei bambini ed è utilizzato nella pet therapy per curare problemi caratteriali e di aggressività.

Può essere anche un buon cane da guardia, limitatamente alla taglia, a causa del suo grande coraggio.

ALIMENTAZIONE E SALUTE

Anche per questo cane consiglio sempre di utilizzare i mangimi, piuttosto che la pappa fatta in casa, perchè danno al nostro amico a quattro zampe il giusto apporto di proteine, vitamine e sali minerali in ogni momento della sua crescita.

Per le cure sanitarie bisogna ricordarsi di vaccinarlo ogni anno contro le malattie più comuni (gastroenterite, cimurro, epatite e leptospirosi); inoltre bisogna utilizzare periodicamente i farmaci in fialette contro pulci, zecche e zanzare e quelli che allontanano i parassiti intestinali.

Se abbiamo una cagnetta e siamo sicuri di non volere cuccioli, consiglio di sterilizzarla prima che abbia il primo calore: così facendo non ci saranno problemi per accoppiamenti indesiderati e ridurremo di molto la probabilità che la nostra cagnolina si ammali da adulta di tumore mammario.


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sabato 31 ottobre 2009

Post for feed


Scrivo questo post "di servizio" soltanto per controllare che i miei feed funzionino, perché credo di aver smanettato un po’ troppo con Feedburner ultimamente . Pertanto chiedo gentilmente a tutti coloro che sono abbonati ai miei feed di farmi sapere nei commenti se ricevono normalmente gli aggiornamenti del mio blog. Grazie a tutti!
So bene che questo termine, feed, non è ben chiaro a tutti, pertanto invito coloro che ancora fossero digiuni sull’ argomento a leggere questo post di Parsifal32 o questo di Creareblog o anche questo mio post.
Colgo comunque l’ occasione anche per invitare tutti coloro che mi leggono a firmare il guestbook, che da oggi trovate in fondo alla pagina.

venerdì 23 ottobre 2009

Novità sul blog: il forum


Questo post è stato rimosso.

mercoledì 21 ottobre 2009

" OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA " ( Miss Kappa )

Riporto in questo post l' appello che Miss Kappa chiede di diffondere il più possibile per solidarietà con tutte le persone che , dopo il sisma in Abruzzo, sono ancora costrette a vivere in tenda con l' inverno alle porte.
Ecco il testo:

OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA


Facciamo appello a tutti coloro che in Italia hanno dimostrato sensibilità a quanto qui è successo e continua ad accadere.

A chi ha mantenuto alta l’attenzione sul dramma che ha colpito il nostro territorio e sulla gestione del post sisma.

Oggi, il 18 di ottobre, all’Aquila fa freddo. Siamo nella fase più drammatica, la notte già si sfiorano i -5°C ed andiamo incontro all’inverno, un inverno che sappiamo essere spietato.

Le soluzioni abitative, promesse per l’inizio dell’autunno, non ci sono. Circa 6000 persone sono ancora nelle tende.Meno di 2000 persone sono finora entrate negli alloggi del piano C.A.S.E o nei M.A.P.La maggior parte degli Aquilani sono sfollati altrove in attesa da mesi di rientrare.

Ora, con lo smantellamento delle tendopoli altre migliaia di persone sono state allontanate dalla città e mandate spesso in posti lontani e difficilmente raggiungibili.Noi, definiti “irriducibili”, siamo in realtà persone che (come tutti gli altri) lavorano in città, i nostri figli frequentano le scuole all’Aquila, molti non sono muniti di un mezzo di trasporto, altri possiedono terreni od animali a cui provvedere. Siamo persone che qui vogliono restare anche per partecipare alla ricostruzione della nostra città.Da oltre sei mesi viviamo in tenda, sopportando grandi sacrifici, ma con questo freddo rischiamo di non poter più sopravvivere.Se non accettiamo le destinazioni a cui siamo stati condannati (che sempre più spesso sono lontanissime) minacciano di toglierci acqua, luce, servizi.Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno della vostra solidarietà.

Gli enti locali e la Protezione Civile ci hanno abbandonati. Secondo le ultime notizie che ci giungono i moduli abitativi removibili che stiamo richiedendo a gran voce da maggio, forse (ma forse) arriveranno tra 45 giorni.Oggi invece abbiamo bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini italiani un ulteriore sforzo di solidarietà.E abbiamo anche bisogno di non sentirci soli.

Per questo vi chiediamo di organizzare dei presidi nelle piazze delle città italiane per SABATO 24 OTTOBRE portando nel cuore delle vostre città delle tende per esprimere concretamente solidarietà a noi 6000 persone che viviamo ancora nelle tende ad oltre sei mesi dal sisma.Un altra emergenza è cominciata oggi. Non dettata da catastrofi naturali ma dalla stessa gestione del post sisma, da chi questa gestione l’ha portata avanti sulla testa e sulla pelle delle popolazioni colpite.

Alcuni abitanti delle tendopoli sotto zero.


Per donazioni e contatti:

emergenzaottobre2009@gmail.com

339.19 32 618 - 347. 03 43 505

per ulteriori informazioni aggiungo il mio numero

348. 30 55 965

martedì 20 ottobre 2009

Non solo cani: il gatto Abissino



Il gatto Abissino ha una storia antica e abbastanza controversa: é un felino che somiglia tantissimo al gatto selvatico africano capostipite di tutti i gatti domestici, il Felis lybica, del quale sono state ritrovate raffigurazioni già nelle piramidi dell’ antico Egitto.

Il nome di questa razza non deriva dal luogo d' origine, ma dal fatto che il primo esemplare Abissino fu portato in Europa dall' Etiopia, detta un tempo Abissinia. 
Ciò avvenne intorno al 1870, quando il continente africano era colonizzato soprattutto dagli Inglesi, che importarono in Europa i primi soggetti di questa razza, il cui capostipite é considerato Zula. Portato in Gran Bretagna nel 1868, Zula fu incrociato con gatte di razze locali e il fascino che esercitò questo gatto amplificò la passione per l'antico Egitto, tanto diffusa in quel periodo.
Secondo gli studiosi, qualche esemplare fu importato anche dai paesi dell' Oceano Indiano e soprattutto da Calcutta, grande porto di passaggio per i mercanti inglesi.

Questa razza fu quindi in auge dalla fine del 1800 alla seconda guerra mondiale, quando ci fu un calo della sua diffusione per il blocco degli scambi commerciali; inoltre fra il 1960 e il 1970 un'epidemia di leucemia felina colpì in maniera particolarmente violenta questa razza.
Ma oggi l' Abissino é di nuovo diffuso in tutto il mondo ed é considerato uno dei gatti più belli e pregiati: anche in Italia é in costante crescita il numero degli allevamenti per questo gatto.

Standard di razza

Il mantello dell'Abissino può essere "selvatico" (arancio bruno picchiettato di nero) e rosso (rosso bruno picchiettato di nero), ma esistono anche varietà più rare, per esempio azzurra o crema. 
La caratteristica del mantello é in ogni modo la " picchiettatura ", dovuta a due o tre strisce di colore diverso che si alternano (effetto " ticking "); inoltre occhi, labbra e mento sono circondati da fasce color crema molto eleganti.
La testa è triangolare e allungata e il naso è scuro con orlatura nera.
Le orecchie sono grandi, tondeggianti e aperte.
Gli occhi sono di colore verde o giallo o nocciola, ma sempre molto luminosi.
Gli arti sono sottili ed eleganti. La coda è lunga e affusolata. Il peso varia tra i 2,5 e i 5 kg.

Il carattere 

L’ Abissino è un gatto che ama vivere in compagnia dell’uomo; è vivace, curioso e molto equilibrato, pertanto è particolarmente adatto a famiglie con bambini, anche perché è molto giocherellone: facilmente il gioco lo porta a scatenarsi in una serie di acrobazie, salti, corse e capriole.
Spesso partecipa alla vita familiare esprimendo le proprie opinioni con particolari modulazioni del suo miagolio; inoltre produce delle fusa che sono due volte più rumorose e potenti delle fusa degli altri gatti.
L’ istinto lo porta a rubare di tutto in qualsiasi situazione, anche dopo averlo sgridato o punito: non è comunque vendicativo o nevrotico, ha solo bisogno dell’ attenzione e dell’ affetto delle persone con cui vive.

E’ un gatto molto vorace, ma non ingrassa a causa della sua naturale tendenza a muoversi continuamente; tende quindi spesso a mendicare bocconcini, ma non bisogna esagerare nel concederglieli: l’importante è alimentarlo con cibo di buona qualità, soprattutto se si tratta di un gattino o di un gatto anziano.

Dal punto di vista delle malattie, l’abissino non è un gatto particolarmente sensibile; come gli altri gatti a pelo corto non ha bisogno nemmeno di essere spazzolato troppo spesso. E’ soggetto però ad alcune malattie genetiche, che gli allevatori cercano di controllare con un attento lavoro di selezione.

giovedì 8 ottobre 2009

Piccolo vademecum contro l' influenza A



Dell’ influenza A ( detta originariamente suina ) avevamo già parlato in questo post, ma ora si avvicina quel periodo dell’ anno in cui siamo più vulnerabili e pertanto credo sia giusto essere un po’ più precisi sull’ argomento.

L’ influenza A dell’ uomo è causata da un virus influenzale, sottotipo H1N1, sviluppatosi nei suini soprattutto per le condizioni stressanti di allevamento (sovrappopolazione e uso indiscriminato di antibiotici) e derivante a sua volta da virus influenzali umani. Tutti questi passaggi hanno portato alla fine alla formazione di un virus, che si trasmette più facilmente rispetto ad altri, ma per fortuna senza gravi conseguenze. Si parla dunque di pandemia ( dal greco “pan-demos=tutto il popolo” ) perché colpisce facilmente molte persone.

I sintomi che caratterizzano questa patologia nell’ uomo sono la febbre oltre i 38 gradi, dolori muscolari ed almeno uno di questi sintomi respiratori: tosse, mal di gola, congestione nasale; inoltre possono comparire mal di testa, debolezza e, qualche volta, nausea o vomito.

La trasmissione avviene attraverso le goccioline delle nostre secrezioni disperse con la tosse e gli starnuti, ma anche con le mani contaminate dalle secrezioni stesse.

La durata dell’ influenza è normalmente di 4-5 giorni, ma può essere più lunga nelle persone che hanno già altri problemi di salute. Conviene comunque restare a riposo fino a 48 ore dalla scomparsa della febbre.

La terapia, come per ogni forma influenzale, si basa sul riposo, l’ assunzione di liquidi e l’ uso di farmaci antipiretici per abbassare la febbre, antinfiammatori contro i dolori e sedativi della tosse.
Per alcuni soggetti a rischio ( per esempio i bambini e gli anziani o i malati con patologie croniche ) è indicato l’ uso di farmaci antivirali.
Naturalmente sarà sempre il medico a prescrivere questi medicinali, se necessario.
E sarà sempre il medico a decidere se è opportuno l’ esame specifico per l’ influenza A, che consiste in un tampone faringeo.

Come prevenzione bisogna curare l’ igiene delle mani ( lavarle spesso e sempre con acqua e sapone ), coprire bocca e naso con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce e gettare subito il fazzoletto, non mangiare o bere cibi e bevande già iniziati da altri, non passarsi le sigarette ( questo vale soprattutto per i ragazzi ).

A breve sarà disponibile il vaccino, che sarà somministrato inizialmente a categorie a rischio quali il personale sanitario, le forze dell’ ordine, vigili del fuoco, donne in gravidanza e bambini che frequentano l’asilo nido.
Ma senza aspettare il vaccino possiamo chiedere già al nostro medico di prescriverci dei farmaci che rafforzino le nostre difese immunitarie. Ne esistono diversi in commercio, sia allopatici che omeopatici, e sono compatibili con il vaccino.

mercoledì 7 ottobre 2009

Ogni fiore é segno d' amore 2



Veramente stavo preparando un post sull' influenza A per oggi, ma l' ho messo da parte per domani, perchè Paola mi ha avvisato che donava a tutti i suoi lettori rose e viole tanto belle; allora non ho potuto fare a meno di ringraziarla immediatamente e con la frase che ripete sempre la mia cara mamma ogni volta che riceve un regalo:  " Ogni fiore é segno d' amore ".


Grazie, Paola!

sabato 26 settembre 2009

L' Italia tesoro d' Europa





Questo lo slogan adottato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in occasione delle “ Giornate Europee del Patrimonio “, programmate per oggi ( sabato 26 settembre ) e domani ( domenica 27 ). Questa iniziativa, ideata nel 1991 dal Consiglio d’ Europa, permetterà di visitare gratuitamente oggi e domani i vari siti artistici e culturali, che Regioni, Province, Ministero della Pubblica Istruzione e molti altri Enti apriranno al pubblico per l’ occasione.
L’ Italia prende parte a questo importante evento per sottolineare l’ importanza del proprio inestimabile patrimonio culturale e per “ condividere insieme agli altri Paesi Europei le comuni radici continentali “, come si legge sul sito dei Beni Culturali.
Per conoscere tutte le iniziative in programma nelle varie regioni ( aperture straordinarie, presentazioni di restauri e opere di valorizzazione, itinerari naturalistici, storici ed eno-gastronomici, convegni di approfondimento, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche )  basta collegarsi a questa pagina.

mercoledì 23 settembre 2009

Tutti in mongolfiera!



Ringrazio di cuore Antonella, che scrive sul blog amicidichicca, che mi ha passato questa mongolfiera per volare in alto con tutti coloro che vogliono seguirci con i loro amici animali.
Speriamo di non starci troppo stretti...

martedì 22 settembre 2009

Cani di taglia piccola: il Beagle


Ritorniamo a parlare di cani piccoli con una razza straniera.

Il Beagle è un segugio utilizzato originariamente in Inghilterra per la caccia alla lepre “ a piedi “, esclusivamente in mute di 8-15 coppie ( secondo l’ ortodossia britannica ). Ma in altri Paesi viene scelto anche per la caccia al coniglio e comunque, anche in Inghilterra, il Beagle viene selezionato sia per la caccia che per la compagnia.

Importato in Francia nel 1860, divenne pian piano uno dei cani più utilizzati per la caccia alla piccola selvaggina, più che in Inghilterra, dove si cominciò a selezionare il Beagle-Harrier, più veloce e adatto alla caccia a cavallo.

Sono comunque ancora attuali le parole che scrisse, intorno al 1950, il presidente del Club Francais du Beagle: “ Il Beagle piace alla maggior parte dei cacciatori per la sua piccola taglia, per il suo forte temperamento, per la sua attività e la sua velocità. Esistono bensì altre razze piccole che hanno i loro ammiratori, per esempio i Bassets. […] il Basset è un cane che fa la gioia di quelli che desiderano un andamento lento, posato e rumoroso. […] il Beagle invece è piccolo, ma proporzionato, assai equilibrato, molto armonioso […] e molto veloce per la sua taglia. In Francia i primi Beagle furono acquistati dal Conte de Beauregard e dai fratelli De Chabot e da questi soggetti derivano tutti i Beagle presenti oggi in Europa “.

Come già detto, questa razza è comunque di origine inglese.
E’ una razza molto antica, perché già nel III secolo d. C. viene citata dal bardo gaelico Ossian.
Fu poi una razza molto apprezzata dalla regina Elisabetta I, che oltre a possederne una muta numerosa, ne creò una varietà detta “ Beagle Elizabeth “ o “ Pocket Beagle “ (= da tasca o nano ) o “ Glove Beagle “ (= guanto; piccolo come un guanto ).
Ai giorni nostri il Beagle è diventato a tutti gli effetti un cane da compagnia, sia per le sue dimensioni, che per il suo carattere allegro e gentile.

Standard di razza.

E’ un piccolo cane, molto grazioso, tanto lungo che alto, solido, ben costruito e molto compatto, vivace e mobilissimo.
La testa è forte, ma non grossolana,con cranio largo e arrotondato, ma piatto superiormente.
Il tartufo è nero con narici ben aperte.
La canna nasale è diritta e non deve essere né stretta, né appuntita.
Le orecchie sono larghe e piatte, ma non fini e sono arrotondate all’ estremità; non devono essere più lunghe del muso.
Gli occhi sono grandi, rotondi e vivaci e non devono essere troppo ravvicinati.
Il collo è possente e le spalle sono forti e muscolose; il torace è largo e profondo, il dorso piatto e muscoloso.
Gli arti sono molto forti, muscolosi e conferiscono l’ aspetto di un piccolo cane possente.
La coda, attaccata alta, è piuttosto corta, grossa, ma fine all’ estremità.
Il mantello può essere bicolore o tricolore.
Il pelo è molto denso, né troppo corto né troppo fine.
L’ altezza al garrese va da 33 a 41 cm., il peso varia tra i 13 e i 17 kg.

Per concludere questa piccola dissertazione possiamo ricordare che questo cane è tanto simpatico che anche il grande Charles Schulz lo ha preso in prestito per creare il personaggio di Snoopy, memorabile cane di Charlie Brown.
Ultima curiosità : Beagle era anche il nome del brigantino su cui si imbarcò Charles Darwin per il suo viaggio di studi intorno al mondo, che si concluse con la stesura de " L' Origine delle specie ".

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venerdì 10 luglio 2009

Non solo cani: il gatto Devon Rex

Il Devon Rex é un gatto a pelo riccio selezionato in Inghilterra negli anni '60, pertanto ha un' origine ben documentata, al contrario di quella di altri gatti che abbiamo già passato in rassegna, vedi per esempio il Manx.
Tutto ha inizio nel 1960 in Inghilterra, e più precisamente nel Devonshire.
Un' allevatrice di gatti ebbe la sorpresa di trovare, in una sua cucciolata di gatti a pelo liscio, un gattino a pelo riccio, figlio probabilmente di un gattone a pelo riccio che si aggirava nei dintorni della sua villa.
L' allevatrice chiamò Kirlee ( cioé riccio ) il gattino e poi lo cedette come riproduttore al famoso allevatore Stirling Webb, il quale fece accoppiare Kirlee con le sue gatte a pelo riccio, ottenendo però soltanto soggetti a pelo liscio.
Webb capì allora che la mutazione del mantello di Kirlee era diversa da quella delle sue gatte di razza Cornish Rex: soltanto accoppiando Kirlee con delle gatte sue discendenti si otteneva una piccola percentuale di gatti a pelo riccio, che furono poi utilizzati per fissare i caratteri della nuova razza Devon rex, ben distinta dalla Cornish Rex.
Per evitare un’ eccessiva consanguineità, spesso portatrice di caratteri negativi, vennero utilizzati anche gatti di razza Siamese, Burmese e British.

STANDARD DI RAZZA

Il corpo del Devon Rex è snello, ma muscoloso e di media altezza.
La testa è corta e cuneiforme, con le ossa delle guance molto sporgenti.
Gli occhi, distanziati e a mandorla, sono inclinati verso il bordo delle orecchie, che sono molto grandi,larghe alla base, con punte arrotondate e ricoperte da una sottile e fitta peluria. Vibrisse e sopracciglia sono arricciate.
Il collo è lungo e snello, mentre il petto è largo.
Le zampe sono lunghe, snelle, un po’ inarcate all’ attacco del corpo e i piedi sono piccoli e ovali. La coda è lunga, ricoperta di pelo e termina a punta.
Il mantello è folto, soffice e riccio: al contatto con un Devon Rex si ha una particolare sensazione, anche perché emana più calore degli altri gatti. Sono accettati tutti i colori con le diverse distribuzioni: particolarmente apprezzati sono i cosiddetti Si-Rex, cioè con il mantello simile a quello del gatto Siamese.
La taglia è medio piccola: il peso intorno ai 3,5-4 kg.

CARATTERE

E’ un gatto molto tranquillo: viene definito “ il gatto gentile per persone gentili “. E’ comunque allegro, vivace e curioso, ma è molto legato all’ uomo e detesta la solitudine: somiglia molto ad un cane, anche perché quando è felice…scodinzola come un cane ( gli altri gatti muovono la coda quando sono nervosi! ).
Ama molto il tepore, pertanto é facile ritrovarselo sotto le coperte alla ricerca del caldo, dal momento che il suo mantello così particolare gli provoca una forte dispersione di calore.

SALUTE

Il Devon Rex, a causa della sua temperatura interna, soffre molto il freddo, pertanto attenzione agli spifferi!
Il pelo, così particolare, non ha bisogno di grosse cure: basta spazzolarlo una volta la settimana ( è un gatto adatto alle persone allergiche, perché praticamente non ha muta ).
Una volta la settimana bisogna anche pulire accuratamente le sue grandi orecchie: attenzione, non bisogna mai usare i cotton fioc; è sufficiente un batuffolo di cotone.
Per quanto riguarda la riproduzione, le cucciolate sono di 3-5 gattini: le femmine sono madri molto dolci, ma anche i maschi sono molto materni.
I gattini aprono gli occhi molto presto ( già a due giorni di età ) rispetto agli altri gatti ( dopo i dieci giorni di età ).
Alla nascita le orecchie sono piegate in avanti e si alzano dopo i venti giorni di età.

lunedì 29 giugno 2009

Cani di taglia piccola: il Piccolo Levriero Italiano


Come per tutti gli altri levrieri, le origini di questa razza risalgono a circa 5000 anni fa. E’ proprio a quest’ epoca, infatti che risale la tomba di una regina egizia accanto alla quale fu trovato lo scheletro di un piccolo levriero, fedele compagno anche nel viaggio verso il regno dei morti.
Dall’ Egitto poi la razza si diffuse in Italia o per mezzo di mercanti fenici oppure attraverso la Grecia e nei secoli successivi fu utilizzata soprattutto per la caccia al coniglio e alla lepre.

Nel 1400 alcuni soggetti furono esportati in Inghilterra, dove divennero i cani da compagnia delle nobildonne inglesi e la razza prese il nome di Italian Greyhound (mentre in Francia è chiamata Levrette d’ Italie e in Germania Italianisches Windspiel).

In Italia ebbe un momento di declino alla fine dell’ 800 per vari motivi: uno di questi fu un semplice capriccio della moda, che preferiva in quel momento la scelta di razze straniere. Ma il motivo più importante fu la selezione spinta verso soggetti molto fragili e delicati, che esigevano eccessive cure, anche per il ruolo negativo della consanguineità. Per fortuna alcuni allevatori più accorti riuscirono a ricondurre la razza allo standard originale mediante l’ acquisto dal Nord Europa di soggetti puri con caratteri meno delicati.

All’ epoca della II Guerra Mondiale ci fu un altro periodo di declino superato definitivamenente negli anni ’50 e poi negli anni ’60 fu costituito il Circolo Del Piccolo Levriero Italiano, che ha proposto l’ attuale standard di razza. La Marchesa Incontri, fondatrice del Circolo, scriveva negli anni ’80: “ Il dovere degli allevatori italiani è di migliorare questa antichissima razza…cercando di combattere ogni forma di nanismo e di degenerazione. Il Piccolo Levriero Italiano…deve essere apprezzato non solo per la sue bellezza ed eleganza, ma per l’ intelligenza, la forza fisica, le sue qualità affettive e per le sue eccellenti attitudini sportive”.


Cosa dice lo standard di razza?



E’ un cane appartenente al gruppo Graioide, di origine italiana, di aspetto fine ed elegante,modello di grazia e distinzione, agile, intelligente ed affettuoso.
La testa è allungata con pelle ben liscia e tesa, tartufo scuro, dentatura a forbice, muso appuntito con labbra sottili. Gli occhi sono grandi ed espressivi; le orecchie sono inserite ben alte, piccole e ripiegate su se stesse; il collo è lungo quanto la testa e senza giogaia.

Il dorso è arcuato, il petto è stretto e il costato deve scendere fino al livello dei gomiti; il ventre è molto retratto, la groppa avvallata e la coda,inserita bassa, si va affusolando verso la punta.

Gli arti sono arcuati, lunghi e con ossatura fine e molto inclinata; i piedi sono piccoli e con unghie scure.

La pelle è sottile e il pelo, raso e fine, può essere nero, grigio, ardesia e isabella; è tollerato il bianco sul petto e sui piedi. L’ andatura è saltellante ed elegante, l’ altezza al garrese da 32 a 38 cm., il peso al massimo di 5 Kg.

Il carattere e le cure.


E’ un cane molto fedele, intelligente e vivace, gioioso e giocherellone; sembra fragile, ma è infaticabile e corre ad una velocità impensabile per la sua taglia; ricorda molto, in piccolo, il Levriero Arabo, del quale amplifica la grazia e l’ eleganza.

Per quanto riguarda la salute il suo punto debole è il pelo, che è molto sensibile, pertanto bisogna stare attenti a non lavarlo troppo spesso o con detergenti molto aggressivi, che gli toglierebbero la sottile pellicola di grasso che lo protegge.

lunedì 22 giugno 2009

Referrer list: che cos'é?


Molto semplice: é un widget che ci dà l' elenco dei siti dai quali i nostri visitatori sono arrivati al nostro sito o blog. Io l' ho scoperta per caso circa un mese fa e mi sembra uno strumento abbastanza utile per capire da dove arrivano i miei visitatori.

A cosa può servire?
Può servire a farci capire quanto é importante il nostro blog, se già non lo sappiamo, e vedere da chi siamo citati e con che frequenza e, cosa ancora più simpatica, cosa hanno cercato i nostri visitatori prima di arrivare da noi.
Potremo inoltre sapere quante persone si sono collegate direttamente al nostro blog ( cioé senza passare da un motore di ricerca ) o in quanti lo hanno raggiunto seguendo altri percorsi.

Che aspetto ha una referrer list?
Una referrer list é come quella che si vede in fondo a questa pagina: la mia é molto semplice, ma si può personalizzare con i colori e le dimensioni che si desiderano.

Come si ottiene una referrer list?
Andando in fondo a questa pagina si trova il link per caricare la propria referrer list, cioé si viene automaticamente reindirizzati al sito dal quale io l' ho prelevata.
Provate e fatemi sapere cosa ne pensate.

venerdì 12 giugno 2009

Non solo cani: il Gatto dell' Isola di Man (Manx)


Il Manx é un gatto molto particolare dal momento che non ha la coda.

Prende il suo nome dall' Isola di Man, vicino la Gran Bretagna, dove la razza si é formata, ma esistono due versioni su come questo gatto sia arrivato sull' isola.
Secondo alcuni nel 1588 una nave della Invincibile Armada spagnola naufragò vicino l' isola di Man e alcuni gatti senza coda si sarebbero salvati insieme a dei marinai; secondo altri addirittura i Fenici avrebbero portato dal Giappone un gatto senza coda ( il Bobtail giapponese ).
Fu comunque nel XIX secolo che il Manx divenne famoso e nel 1901 fu stilato lo standard di razza.
La mancanza della coda, cioé l' assenza delle vertebre caudali, rende il dorso di questo gatto più corto e ne determina l' andatura saltellante.
La genetica ha stabilito che la mancanza della coda é dovuta ad un gene " letale ", che é causa anche dell' alta percentuale di gatti Manx nati morti nelle cucciolate.
Esistono quattro varietà di Manx:


  • Rumpy: senza vertebre caudali e con tronco rotondo;

  • Rumpy-Riser: con poche vertebre caudali, che non si vedono e si sentono solo al tatto;

  • Stumpy: con una piccolissima coda tronca;

  • Longy: con coda di media lunghezza.
Non bisogna far accoppiare due Rumpy, perché difficilmente i gattini sopravvivono; é molto meglio invece far accoppiare soggetti Rumpy con soggetti Stumpy per aumentare le probabilità di sopravvivenza.
Spesso il Rumpy viene fatto accoppiare con l' Europeo.
C' é una notevole differenza tra il maschio e la femmina: il maschio é di altezza media ed é forte e robusto; invece la femmina e piccola e leggiadra.
Secondo lo standard di razza il Manx é un gatto di altezza media con ossatura forte caratterizzato da assenza di coda, schiena corta, fianchi incavati e groppa rotonda.
Le zampe posteriori sono molto alte: l' andatura é saltellante, come quella di un coniglio (carattere molto importante! ).
Sono ammessi tutti i colori; il mantello é corto, ma é anche spesso per la presenza di un sottopelo soffice e fitto.

martedì 2 giugno 2009

Grazie, Paola!


Con questo post voglio ringraziare la grandissima Paola di " Terre inesplorate ", che mi ha assegnato il riconoscimento che si vede qui a destra (che bella immagine! ).
Non so se lo merito , ma sono contento che la nostra comune amica abbia pensato anche a me.
Io naturalmente lo dedico, come sto facendo ultimamente, a tutti quelli che mi seguono, che possono ritirare il premio e girarlo ai loro amici.

venerdì 22 maggio 2009

Giornata della Biodiversità

Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata della Biodiversità.

“ Biodiversità “( ma sarebbe meglio parlare di biovarietà ) è una parola tradotta letteralmente dall’ inglese “ biodiversity “, che indica l’ insieme delle forme di vita presenti sulla terra e gli ambienti che le ospitano.

Ci sono naturalmente tanti problemi che dobbiamo risolvere ogni giorno e forse questa biodiversità ci appare come qualcosa di astratto, ma almeno oggi dobbiamo un momento riflettere su ciò che l’ uomo può fare per evitare di distruggere ecosistemi e relative specie animali e vegetali ad essi legati.

Come possiamo leggere su Wikipedia, nel 1992 è stata firmata da 191 Paesi la Convenzione sulla Diversità Biologica, che si propone tre obiettivi:

1) La conservazione della diversità biologica ;
2) L'uso sostenibile delle sue componenti;
3) La giusta ed equa divisione dei benefici dell'utilizzo di queste risorse genetiche, attraverso un giusto accesso alle risorse genetiche ed attraverso un appropriato trasferimento delle tecnologie necessarie […]”.

Successivamente è stato individuato il “ Target 2010 “, vale a dire che i governanti del mondo hanno dato alla Convenzione il mandato di ridurre significativamente la perdita di biodiversità entro il 2010: in parole povere ogni Governo entro il 2010 deve impegnarsi per poter dichiarare che nessuna specie è a rischio di estinzione nel proprio Paese.
Tutti gli organismi e tutti gli ecosistemi sono importanti e indispensabili: forse a molti non importerà se spariranno presto tigri, rinoceronti ed elefanti, oppure, più vicini a noi, stambecchi, aquile e tartarughe marine a causa della caccia, dei cambiamenti climatici, della cementificazione e di tutti gli attacchi portati dall’ uomo al proprio territorio, però avremo perso sicuramente un pezzettino di cultura e di umanità.
Tra l’ altro l’ Italia è uno dei cinque Paesi dell’ Unione Europea, insieme a Cipro, Grecia, Lussemburgo e Malta ( fonti WWF ), che non ha ancora avviato la Strategia Nazionale per la Biodiversità, cioè un documento che riassume le principali strategie che saranno messe in atto per la conservazione e l'uso sostenibile della biodiversità.
Che cosa aspettiamo?

lunedì 18 maggio 2009

I like this blog!


Ringrazio con affetto le carissime amiche Paola ( blog Battito d' ali ) e Frufrupina ( blog Un mondo incantato ) per avermi assegnato questo premio " per i contenuti, per la grafica, per la simpatia... ". Io lo passo volentieri a tutti gli amici che mi seguono e che io seguo, perchè meritano davvero tutti un riconoscimento " per i contenuti, per la grafica, per la simpatia... " dei loro meravigliosi blog.

mercoledì 13 maggio 2009

Cani di taglia piccola: il Carlino


Gli ultimi due post sui cani di piccola taglia riguardavano due cani tedeschi, il Bassotto e il Volpino. Ma c' è un' altra razza che riscuote molto successo ultimamente e mi riferisco al Carlino, il cui nome originario è Carlin, usato per la prima volta in Francia: a causa dell' aspetto al tempo stesso curioso e arcigno e della particolare mascherina nera che caratterizza questo cane, gli fu attribuito proprio il nome di un attore (Carlo Bertinazzi) famoso per il suo ruolo di Arlecchino.

In Germania questo cane è chiamato Mops, che si può tradurre "musetto" o "aspetto corrucciato", in gran Bretagna è noto come Pug, cioè "cane piccolo" ed è un cane da compagnia che ha avuto la massima diffusione nell' '800 tra le dame dei salotti più eleganti.

La sua origine è piuttosto oscura: ci sono varie ipotesi, ma la più accreditata è quella secondo la quale il Carlino deriva dallo stesso antichissimo ceppo del Mastino, ma selezionando i soggetti affetti da nanismo; questi soggetti sarebbero stati portati nel XVII secolo dall' Estremo Oriente al Capo di Buona Speranza, che apparteneva agli Olandesi: così il cane fu portato in Olanda e poi si diffuse in tutta Europa.

Secondo alcuni deriverebbe invece dalla Russia, mentre gli studiosi inglesi lo fanno derivare (ovviamente) dal Mastino Inglese.

E' comunque vero che in Inghilterra il Carlino ebbe particolare importanza e diffusione all' epoca del matrimonio tra Guglielmo d' Orange con una figlia di re Carlo I; dall' Inghilterra passò in Francia e poi in Italia, come abbiamo detto, nei salotti più eleganti.

Dal punto di vista caratteriale il Carlino è un cane allegro, vivace e affettuoso con il padrone, ma riservato con gli estranei; è molto geloso del padrone e può diventare irascibile con i rivali.

Secondo lo standard di razza il Carlino è un cane solido e compatto, con una muscolatura ben sviluppata, ma proporzionata; la testa è larga, massiccia e rotonda, il muso corto e quadrato con rughe profonde; gli occhi sono scuri, grandi e dolci; le orecchie, piccole e morbide, possono essere a forma di rosa o a bottone; gli arti sono forti, diritti e di media lunghezza; il tronco è corto, quadrato e con torace largo e ben disceso; i piedi sono proporzionati con unghie nere; la coda è ben arrotolata (un doppio giro è la perfezione!); i colori sono argento, albicocca o nero: il colore deve essere in netto contrasto con la maschera, le orecchie, i nei sulle guance, la macchia in fronte (naturalmente il Carlino nero è un caso a parte); il pelo è corto fine,morbido, liscio e lucente; il peso deve essere di 7-8 Kg.

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venerdì 8 maggio 2009

Occhi di ragazza

Con questo video faccio gli auguri a tutte le mamme del mondo e naturalmente anche alla mia, che ha la sua bella età, ma è sempre una "ragazza" alla quale piace tanto questa canzone.

mercoledì 29 aprile 2009

Influenza suina?

L' influenza suina è una malattia respiratoria virale dei maiali ad alta diffusione, ma con scarsa mortalità e può trasmettersi sporadicamente all' uomo.

Ma l'influenza che si sta verificando in questi giorni in America e, in misura molto minore, anche in Europa, in realtà non dovrebbe essere definita " suina ".

L' ANMVI ( Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ) ha comunicato che in realtà finora il virus responsabile dei casi riscontrati in America non è stato isolato nei suini, pertanto sarebbe più giusto parlare di " influenza nordamericana " (come si è fatto in passato per esempio con " la cinese " o con " l' australiana ").

Pertanto in Italia non bisogna parlare di emergenza, ma di sorveglianza da parte del sistema sanitario: gli allevamenti suini italiani vengono sottoposti a regolari controlli ufficiali utilizzando le normali misure di protezione e di igiene e gli stessi controlli vengono effettuati alle frontiere.

In ogni caso l' Italia non ha bisogno di importare carni suine dall' estero e, comunque, il virus non si diffonde mangiando carne o prodotti a base di carne di maiale, ma venendo a contatto con le secrezioni naso-faringee infette.

Perciò i più esposti al contagio sono coloro che lavorano negli allevamenti suini, soprattutto se non vengono seguite le ordinarie norme igieniche come quella di lavarsi le mani regolarmente.

In conclusione, niente allarmismi: se abbiamo i sintomi dell' influenza rivolgiamoci al nostro medico, che provvederà ad effettuare gli opportuni controlli e ci prescriverà i farmaci di cui abbiamo bisogno.

lunedì 20 aprile 2009

Cani di taglia piccola: il Volpino



Dopo aver parlato del Bassotto Tedesco, vorrei ricordare un altro cane di piccola taglia che
ha origine germanica: il Volpino, detto anche Spitz Tedesco.

Questo cane, conosciuto anche come Volpino di Pomerania, secondo alcuni autori viveva accanto all' uomo già durante l' Età della Pietra; lo ritroviamo nelle raffigurazioni dell' Egitto dei Faraoni e anche scolpito su un vaso ritrovato in una colonia romana vicino Berna; diversi scienziati poi hanno rinvenuto alcuni crani di cani simili al Volpino a Micene e in colonie celtiche e romane.

Da ciò si evince che questa razza è antichissima ed è rimasta immutata nel corso del tempo.

Soltanto il suo nome è cambiato per un certo periodo e precisamente nel XVIII secolo in Olanda per motivi politici, quando fu chiamato Keeshond, dal nome del principale antagonista dei Principi d' Orange, che prediligevano un' altra razza di cani, il Carlino.

Secondo lo standard di razza la caratteristica principale del Volpino è la pelliccia particolarmente bella, compatta ed omogenea su tutto il corpo, soprattutto intorno al collo, senza increspature e senza ciocche; anche sul dorso il pelo non si divide e resta omogeneo: tutto ciò è dovuto al sottopelo, che è foltissimo.

La testa è a forma di cuneo allungato; il tartufo, rotondo e piccolo, deve essere nero; le labbra non devono essere pendule; le orecchie sono piccole e molto ravvicinate fra loro, appuntite e attaccate alte; gli occhi, di media grandezza, sono scuri; il dorso deve essere corto e leggermente discendente dall' anteriore al posteriore; la coda, di media lunghezza e attaccata alta, deve essere ripiegata sul dorso; gli arti sono di media lunghezza e i piedi piccolissimi (cosiddetti " piedi di gatto " ).

In base all' altezza al garrese esistono cinque varietà di volpino:


1) Wolfsspitz: fino a 55 cm. di altezza;
2) Grossspitz: fino a 50 cm. di altezza;
3) Mittelspitz: fino a 36 cm. di altezza;
4) Kleinspitz: fino a 28 cm. di altezza;
5) Zwergspitz: fino a 22 cm. di altezza.

Il Wolfspitz è solo di colore grigio, le altre varietà sono soprattutto di colore bianco, nero o bruno.

Per quanto riguarda il carattere questo cane è vivacissimo e giocherellone, ma anche molto sospettoso, pertanto è indicato per la guardia: non bisogna fidarsi della finta indifferenza che mostra, perchè in realtà è sempre molto vigile. E' comunque affettuoso e fedele, facile da addestrare e si adatta alla vita in appartamento, quindi risulta essere anche un ottimo cane da compagnia.

venerdì 17 aprile 2009

Cultura? Sì, grazie!

Dal 18 al 26 aprile si svolgerà la XI Settimana della Cultura organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali all' insegna dello slogan " La cultura è di tutti: partecipa anche tu ".

In questo periodo l' ingresso sarà gratuito o a costo ridotto in musei, monumenti, aree archeologiche statali e in siti culturali non statali che aderiscono all' iniziativa: ci saranno convegni, mostre, visite guidate, concerti , eventi organizzati ad hoc per l' occasione in tutta Italia.

Approfittiamo di questa occasione e, appena possibile, liberiamo la mente e coccoliamo il nostro spirito entrando in un museo o in un palazzo antico ricco di storia o seguendo una visita guidata che ci farà riscoprire le bellezze delle nostre città.

Sarà anche un' occasione per stare un po' di più con i nostri figli in maniera diversa dal solito: impareremo insieme cose nuove e potremo discuterne e confrontarci, anche perchè per i bambini e i ragazzi ci saranno iniziative particolari.

Le occasioni per riscoprire il nostro patrimonio culturale e fruirne al meglio saranno davvero tante in queste giornate: l' elenco completo degli eventi organizzati su tutto il territorio nazionale lo troviamo sul sito dei Beni Culturali.

Ultima nota su questa iniziativa: in Abruzzo, pur così duramente colpito dal terremoto, alcune delle manifestazioni programmate per l' occasione si svolgeranno normalmente a dimostrazione della forza e della determinazione degli abitanti di questa bella regione.

mercoledì 15 aprile 2009

Panda in Italia.



Incredibile, ma vero!
Anche i panda si mobilitano a fianco delle popolazioni abruzzesi e portano il loro modesto contributo ai terremotati.
In che modo?
Scopriamolo in questa pagina e guardiamo questo filmato.

martedì 14 aprile 2009

Il cane di Obama? Bo!


Il dado è tratto e la notizia circola già in rete, addirittura prima che il "Washington Post", titolare dell'esclusiva, l' abbia potuta pubblicare.

Il first dog delle piccole Sasha e Malia Obama non sarà un meticcio come molti speravano, ma sarà di razza e precisamente un "cao de agua" portoghese di sei mesi di nome Bo.

Quindi Mr. Obama ha sciolto il dilemma che lo attanagliava e ha scelto un cane di razza, ma probabilmente obtorto collo, dal momento che Bo è un regalo del Senatore Ted Kennedy; inoltre è un cucciolo che è stato istruito appositamente per evitare che faccia danni nella Casa Bianca e, particolare secondo me molto strano, appartiene a una delle poche razze cui la piccola Malia Obama non è allergica.

Tutti questi fattori hanno convinto Obama, che però, un po' per lavarsi la coscienza, un po' per zittire le associazioni animaliste, ha fatto una grossa donazione alla protezione animali.

Le bambine hanno già visto il cagnolino in un incontro "segreto" alla Casa Bianca (vedi foto in testa al post) e l'hanno chiamato Bo come il gatto dei cuginetti.

" E anche questa è andata ", avrà pensato Obama, ricordando le parole del Presidente Truman: «Se vuoi un amico alla Casa Bianca, prendi un cane».

mercoledì 1 aprile 2009

Non solo cani...il gatto Norvegese delle Foreste


Proseguiamo il nostro approccio alle razze di gatti più diffuse ( l' ultima che abbiamo trattata è il Certosino ), parlando di un esemplare " nordico ": il gatto Norvegese delle Foreste.

E' questa una razza molto antica, ricordata dai popoli scandinavi sia nella mitologia che nelle fiabe con un ruolo positivo, al contrario delle credenze negative sui gatti diffuse nel resto del mondo .

Secondo la mitologia nordica, per esempio, a trainare il carro di Freya, dea dell' amore, erano due gatti; invece nelle fiabe locali si racconta che i gatti non fanno rumore camminando, perchè alcuni elfi utilizzarono il " rumore dei passi di gatto " per fabbricare una corda indistruttibile necessaria per legare il dio malvagio Loki alle scogliere dell' inferno.

Si può intuire pertanto come sia stretto il rapporto fra gli Scandinavi e questi gatti, anche perchè un tempo, durante il lungo e rigido inverno locale, erano un' ottima compagnia gli uni per gli altri.

Però il Norvegese non è una razza autoctona: gli studi di genetica hanno dimostrato che anche questo gatto deriva dal Felis libica e dal Felis silvestris, antenati di tutti i gatti domestici del mondo, e che il suo mantello medio-lungo è pertanto un adattamento all' ambiente freddo in cui vive.

Il Norsk Skaukatt, questo il suo nome originale, ufficialmente è stato riconosciuto come razza nel 1930 ad Oslo e poi si è diffuso negli anni '50 nel resto del mondo.

Il suo aspetto tipico, che fa pensare immediatamente a foreste e nevi perenni, è dovuto ad una folta pelliccia e ad un sottopelo lanoso, che lo isola dall' ambiente esterno come un impermeabile; se poi questo gatto vive in ambienti riscaldati il pelo diventa morbidissimo.
Lo standard di razza perciò non ammette soggetti privi di sottopelo, che si forma normalmente verso il quinto mese di vita, quando scompare il mantello da cucciolo. Soltanto i gatti Norvegesi dei Lapponi hanno il pelo più corto dal momento che vivono in un ambiente comunque molto freddo, ma più secco di quello della Norvegia.
Sono ammessi tutti i colori di mantello e se sono presenti striature si parla di soggetti Agouti.

Secondo lo standard di razza il Norvegese deve avere una corporatura robusta, ma non tozza (il maschio può pesare fino a 7 kg, la femmina fino a 5 kg.), con zampe alte e forti e unghie potenti, che gli permettono di scalare alberi e pareti rocciose. A questo riguardo bisogna citare un comportamento particolare che lo distingue dagli altri gatti, che scendono dagli alberi sempre a testa in giù; invece, proprio perchè si fida molto delle sue potenti unghie, il Norvegese scende dagli alberi praticamente come fa l' uomo.

La testa del Norvegese deve essere forte e di forma triangolare, con il profilo diritto, gli occhi espressivi, le guance piene e le vibrisse lunghe; le orecchie sono grandi, poste molto in alto sulla testa e con ciuffetti di pelo in punta; il collo è protetto da una vistosa " gorgiera " di pelo e la coda, tipica, è folta e lunga.

Per quanto riguarda il carattere bisogna dire che il norvegese è lento e pigro, ma improvvisamente può diventare molto curioso e grande cacciatore; gradisce sempre la compagnia dell' uomo, con il quale gioca senza stancarsi mai.

Si deve stare molto attenti alla cura del suo pelo, soprattutto nei periodi di muta, spazzolandolo con cura per eliminare il pelo morto, che non fa crescere bene il pelo nuovo; in più, tutto il pelo che non viene spazzolato può essere ingurgitato e provocare disturbi intestinali, come già detto per esempio nel post che riguarda il Persiano.

Per l' alimentazione conviene utilizzare sempre prodotti specifici, soprattutto nel primo anno di vita, in modo da ottenere uno sviluppo corporeo ottimale.

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venerdì 27 marzo 2009

E' l' Ora della Terra


Un' altra bella iniziativa per l'ambiente, simile a "M' illumino di meno", è " L' Ora della Terra ", che avrà luogo sabato 28 marzo.


In tutto il mondo alle 20,30 semplici cittadini, comuni, aziende, istituzioni spegneranno le luci per un' ora per chiedere ai leader mondiali di fare qualcosa contro i cambiamenti climatici: un semplice gesto per un grande messaggio.


Anche tantissimi monumenti ( come il Colosseo o la Torre Eiffel ) e bellezze naturali (come le cascate del Niagara) rimarranno spenti per un'ora , si abbasseranno le luci negli studi televisivi, perfino Google " andrà al buio " (?) per l' occasione: in totale saranno 80 le nazioni partecipanti ( più di 100 città in Italia ).


Per fare in modo che l' iniziativa abbia successo confermiamo anche noi il nostro impegno a spegnere la luce per un' ora ( assumiamo cioè un atteggiamento più responsabile verso il nostro pianeta ) e, volendo, proviamo a documentare la nostra " ora di buio " inviando un video o un racconto a Repubblica.it ( ci sono dei bellissimi premi in palio ).


Insomma, impegnamoci con questo piccolo gesto in modo da non dover dire:


" Abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo " ( Eugenio Montale )

giovedì 26 marzo 2009

FAI...qualcosa per l' ambiente


Sabato 28 e domenica 29 marzo c' è una straordinaria opportunità da prendere al volo per scoprire qualcosa di nuovo sul nostro meraviglioso territorio.

Il Fondo Ambiente Italiano (FAI) organizza la XVII edizione della "Giornata FAI di Primavera", durante la quale si potranno visitare gratuitamente alcune bellezze artistiche e naturali di solito non accessibili al pubblico in ben 210 località italiane.

Da nord a sud potremo godere della bellezza di un paesaggio, di un itinerario artistico-culturale, della scoperta di un antico palazzo (che forse neanche sospettavamo esistesse talvolta a pochi passi da casa nostra), guidati da volontari del FAI e da 12000 studenti "ciceroni"; in alcuni casi ci saranno anche visite guidate per stranieri.

Per tutti coloro che si associeranno al FAI nel corso di queste giornate, oltre a tutti i vantaggi previsti con l' iscrizione, ci sarà in regalo una maglietta realizzata per l' occasione.

Per sapere tutto sull' iniziativa e sui vantaggi per i soci basta collegarsi al sito del FAI.
AGGIORNAMENTO DI VENERDI 27 MARZO
Dal momento che il sito del FAI sembra fare un po' le bizze, segnalo che per conoscere i luoghi visitabili si può telefonare al numero 0321-443553 .

giovedì 19 marzo 2009

Cani di taglia piccola: Il Bassotto Tedesco


Insieme al Pechinese , del quale ho parlato qualche tempo fa, mi piace ricordare un' altra razza di cani di piccola taglia, che amo molto: il Bassotto Tedesco.
Questo razza deriva probabilmente da un cane originario della Baviera detto "Dachsbracke" ed è stata creata inizialmente per la caccia in tana: infatti il termine tedesco che indica oggi il Bassotto è " Dachshund ", cioè cane da tasso.

Il suo olfatto finissimo gli permette di seguire le piste più difficili ed il suo coraggio lo spinge ad entrare nella tana per attaccare l' avversario; però ormai è considerato un cane da caccia soltanto in Germania, mentre nelle altre nazioni è ritenuto un cane da compagnia, anche se in Italia si organizzano gare di lavoro in tana artificiale per apprezzarne meglio le doti.

A parte le qualità venatorie è un cane affettuoso, leale e di buon carattere e mi piace ricordare in breve la descrizione scherzosa che ne faceva lo scrittore belga O'Breen: " Una caricatura di piccolo cane...con le gambe come consumate dal lungo camminare...simile ad un piccolo coccodrillo...utile per gli smemorati che possono fargli un nodo come al fazzoletto, mentre è poco piacevole per chi soffre di reumatismi, condiderando il tempo che impiega per passare attraverso una porta! ".

Una descrizione meno irriverente, dovuta agli " Amici del Bassotto Club ", recita invece :
" Il Bassotto Tedesco è rustico, di spiccata personalità e partecipe della vita di casa e della famiglia, cui è legatissimo; però sa essere diffidente verso gli estranei e diventa dispettoso se ritiene di aver subito un torto. Naturalmente ama la vita all' aria aperta: la sua rusticità ed una struttura idonea lo hanno reso un cacciatore infallibile, soprattutto di lepri, volpi e tassi. Perciò un cane tutto casa, famiglia e lavoro, si potrebbe dire, cioè unico e diverso da tutti gli altri " .

Vediamo ora cosa dice lo standard di razza.

E' un cane basso sugli arti, allungato, con portamento fiero, nè sguaiato, nè intralciato nei movimenti.
La testa è allungata e si restringe verso il tartufo, le mascelle sono robuste e la dentatura ben sviluppata.
Le orecchie hanno l' attaccatura alta, non devono essere troppo lunghe e devono avere punte arrotondate.
In relazione alle doti venatorie l' anteriore del Bassotto deve essere muscoloso e tarchiato, il tronco allungato, la groppa lunga e arrotondata, le zampe corte e muscolose, la coda portata in linea con il profilo dorsale e senza curvature.

I Bassotti Tedeschi vengono distinti in tre varietà:

1) a pelo corto;
2) a pelo duro;
3) a pelo lungo.

1) Il Bassotto Tedesco a pelo corto deve avere il mantello fitto, brillante, liscio e aderente al corpo, i colori dominanti sono fulvo e nero focato.
2) Il Bassotto Tedesco a pelo duro ha il mantello ruvido, denso e ben aderente al corpo; al muso si forma una barba e le sopracciglia devono essere " cespugliose "; i colori più frequenti sono nero focato e cinghiale.
3) Il Bassotto tedesco a pelo lungo ha il mantello morbido, liscio, brillante, che si allunga su tutto il corpo, ma soprattutto alle orecchie e alle zampe; i colori predominanti sono nero focato e fulvo.

In base alla taglia possiamo distinguere:

1) Bassotto di taglia normale: di peso non superiore ai 9 kg.;
2) Bassotto nano: con circonferenza toracica fino a 35 cm. a 15 mesi di età;
3) Bassotto kaninchen: con circonferenza toracica fino a 30 cm. a 15 mesi di età.

Per quanto riguarda la salute bisogna curare molto l' igiene delle orecchie, che sono ripiegate e vicine a terra e bisogna ricordare che le femmine di taglia più piccola possono avere qualche problema al momento del parto (pertanto eviteremo di farle accoppiare con maschi di taglia normale).
Inoltre i soggetti con dentatura prognata potrebbero avere qualche difficolta nella masticazione.

giovedì 12 marzo 2009

Statistiche per il nostro blog


Girovagando di qua e di là nel web, stamattina mi sono imbattuto in un sito molto interessante e ben fatto (a parer mio!): http://www.histats.com/it/

Che cosa ha di particolare questo sito?

E' un servizio di statistiche in tempo reale offerto gratuitamente a tutti coloro che si iscrivono (bastano due minuti davvero per iscriversi) col nome del proprio sito web o del proprio blog.

Io mi sono iscritto inizialmente per avere un contatore in tempo reale dei visitatori del mio blog e poi mi sono accorto delle potenzialità del servizio: in effetti, come descritto nella home page, dopo aver effettuato il login, potremo renderci conto di come i visitatori vivono il nostro blog, le pagine più viste, la provenienza dei lettori, quanto tempo restano sul nostro blog e così via. Insomma...statistiche, statistiche, statistiche, che possono soddisfare la nostra insaziabile curiosità di conoscere meglio i nostri amici lettori e massaggiare in maniera adeguata il nostro ego se ci accorgiamo che il blog viene letto; oppure può farci capire se sbagliamo o siamo poco accattivanti o se un certo argomento non interessa.

In più, come ho detto all'inizio, possiamo aggiungere alle nostre paginette un utile e colorato contatore di visite in tempo reale, come quello che ho messo in fondo alla pagina del mio blog.

Per concludere, penso proprio che sia un servizio molto utile per i nostro blog quotidiano e, cosa che non guasta, è in italiano e gratuito.

giovedì 26 febbraio 2009

Ciao, lettori!

Sono stato via per alcuni giorni ed oggi, accendendo il computer, mi sono accorto che il numero dei lettori del mio blog è diminuito del 30%, così come è anche cambiato il "look" del gadget dei lettori. Istintivamente il mio primo pensiero è stato: "Ehi, non mi posso distrarre un attimo!", ma poi più razionalmente, dato anche l' aspetto diverso del gadget, mi sono accorto che non dipende da me o da voi, ma dal "cervellone" centrale. Probabilmente "Grande Fratello" Google si sta accorpando tutto quello che può (vedi Blogger e Feedburner) e :

1) o lo sta facendo a modo suo;
2) o lo sta facendo lentamente per farlo bene;
3) o fa leva sulla nostra infinita pazienza (dovremmo controllare tutti i blog che seguiamo e iscriverci di nuovo, come ci suggerisce Parsifal in questo post).

Approfitto quindi dell' occasione per scusarmi con tutti coloro che non dovessero trovarmi più fra i propri lettori: non è colpa mia e non mi sono cancellato da nessun blog.
Naturalmente sono scusati anche coloro che non compaiono più fra i lettori del mio blog.
Aspettiamo qualche giorno e vediamo cosa succede.
Intanto, naturalmente, fatemi sapere se la stessa cosa è successa anche a voi e cosa avete fatto per ovviare all' inconveniente.

mercoledì 18 febbraio 2009

Non solo cani...il gatto Certosino

Per continuare la nostra rassegna sulle razze di gatto più diffuse, dopo aver parlato
dell' Europeo, del Persiano e del Siamese, vorrei soffermarmi sulla razza che forse mi affascina più di tutte: il Certosino.

Il gatto Certosino è probabilmente di origine francese e viene chiamato anche
" chartreuse ". Sarebbe stato portato nel medioevo dall' Africa del nord in Francia dai monaci Certosini, che si sono affezionati tanto a questo gatto di colore grigio come il loro saio, che una montagna vicino alla Grande Certosa in Francia è chiamata ancora
oggi " Montagna dei Gatti Grigi ".
E forse per riconoscenza questi gatti hanno un tono di miagolio molto flebile, che ben si adatta alla vita tranquilla e riservata dei monaci.

Le prime testimonianze scritte sui gatti Certosini le ritroviamo nel '700, quando si riferisce di un " chat de chartreuse "; inoltre nel 1780 si fa riferimento a " gatti azzurrognoli che la gente chiama Certosini ".

Oggi il Certosino è un gatto di mole considerevole, dal carattere vivace e allegro e dal fascino particolare.

Secondo lo standard di razza il Certosino è di media grandezza, massiccio e muscoloso, con ossatura pesante e muscoli saldi.
Ha il petto largo e zampe non molto alte, ma robuste; i piedi sono rotondi e forti.
La testa è caratterizzata da mento largo e guance sode.
Il naso è largo e dritto, le orecchie sono di media grandezza, poste in alto sul capo e inclinate in avanti, quasi come se il gatto fosse sempre in ascolto.
Gli occhi sono rotondi, vivaci e grandi, di colore rame chiaro o arancione scuro.
Il mantello è morbido, lucido e folto, simile a quello di una lontra, cioè spesso e lanoso.
Sono ammesse tutte le varietà di blu, ma è preferito il colore grigio-azzurro chiaro.
Le striature non sono ammesse, tranne che nei giovani, perchè poi spariscono con l' età.
La coda è proporzionata al corpo e un po' arrotondata in punta.

Per quanto riguarda la salute di questo gatto si può dire che non è soggetto a particolari patologie, ma tende ad ingrassare e quindi bisogna stare attenti a non abusare col cibo.

Naturalmente bisogna usare la massima attenzione nella cura del mantello usando soltanto una spazzola non troppo dura per pettinarlo.
[ Questo post fa parte di una serie che puoi seguire iscrivendoti ai miei feed ]

giovedì 12 febbraio 2009

M' illumino di meno


E' in programma per venerdì 13 febbraio un' interessante iniziativa , che dovrebbe coinvolgerci tutti.

Come ormai succede da cinque anni, la trasmissione radiofonica "Caterpillar" in onda su Radio 2 Rai (ogni giorno dalle ore 18 alle ore 19,30) ha organizzato " M' illumino di meno ", una giornata per promuovere il risparmio energetico non solo in Italia, ma anche all' estero.

Come possiamo partecipare tutti noi?

Basterà, domani 13 febbraio, spegnere dalle ore 18 tutte le luci e i dispositivi elettrici non necessari e faremo così parte di un gruppo di milioni di persone, che cerca di fare qualcosa per evitare gli sprechi ed ha a cuore le sorti del nostro pianeta.

E' solo un piccolo gesto, ma può servire a sensibilizzare un gran numero di persone con il nostro esempio. Anche quest' anno parteciperanno privati cittadini, enti, scuole, comuni, associazioni, sia in Italia che in Europa, dal momento che l' iniziativa è sotto il patrocinio del Parlamento Europeo.

Per maggiori informazioni e per aderire all' iniziativa possiamo visitare il sito http://milluminodimeno.blog.rai.it/

venerdì 6 febbraio 2009

Blog a tre colonne, finalmente!


Ragazzi, che soddisfazione! Ieri è stato il giorno del miracolo: ho aggiunto una terza colonna al mio blog, cosa che tentavo di fare ormai da una ventina di giorni. Quanti tentativi e quanta frustrazione ogni volta che pensavo di aver raggiunto la meta e invece mi ritrovavo al punto di partenza. Tante volte ho pensato di mollare, ma il giorno dopo ricominciavo a cercare qualche dritta utile in giro per il web. E alla fine...eccolo qua, il mio blog originale, ma con una colonna in più. Sicuramente vi starete chiedendo il perchè di tanta fatica: un blog è un blog, basta scriverci sopra e via. Ma non è questo il punto: credo proprio che il fine ultimo sia arrivare, nel proprio piccolo, sempre un gradino più in su di quello che ti proponevi, raggiungere qualcosa che all'inizio dell'avventura non avresti mai sospettato di poter vedere. Basta, sto filosofeggiando troppo e rischio di annoiarvi, perciò torniamo a noi: se qualcuno vuol cambiare aspetto al proprio blog io consiglio soprattutto questi siti :




Io li ho trovati molto utili, anche se poi bisogna applicarsi parecchio per cambiare le impostazioni del proprio template.

Comunque, faticaccia a parte, il risultato mi pare decoroso e credo di potermi ritenere soddisfatto. O no?

mercoledì 4 febbraio 2009

Taranto "emergenza nazionale"

Sono purtroppo costretto a ripetermi sul problema dell' inquinamento a Taranto ( ne avevo già parlato in un post nel mese di ottobre).


Leggo infatti su "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 30 gennaio alcuni dati molto preoccupanti che ci dà l' Eurispes, un autorevole Istituto di studi politici, economici e sociali.

L' inquinamento di Taranto viene definito ormai "un' emergenza nazionale": le emissioni di CO2 e di diossina aumentano di anno in anno e sono oltre i limiti accettabili; la percentuale di zinco, rame e cromo si è incrementata notevolmente; la percentuale di polveri sottili è la più alta fra tutte le province; oltre i limiti sono arrivati anche l' ozono e il biossido di azoto.

Tutto ciò "a causa della forte concentrazione di insediamenti produttivi e del traffico marittimo del porto" vicini "al centro abitato".

Morale della storia: Taranto è compresa tra "le 14 aree ad alto rischio ambientale".

Cosa possiamo fare noi per provare ad invertire questa disastrata situazione?

Possiamo firmare una petizione promossa dall' AIL, che troviamo qui.
Vi invito a leggerla, a firmarla e a diffonderla.

FIRMIAMO SUBITO!

 
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