
In precedenza abbiamo visto le caratteristiche dello
Yorkshire, del
Chihuahua e del
Barboncino, ma c'è un'altra razza piccola di cani, importante e famosa , di cui non possiamo fare a meno di parlare: il Pechinese.
Narra una leggenda cinese che un leone amava a tal punto una scimmietta che gli dei, impietositi da quell'amore impossibile, rimpicciolirono il leone in modo che si potesse realizzare quella strana unione: nacque così il Pechinese, dal musetto di scimmia e dal corpo di leone.
Questa leggenda spiegherebbe il carattere "particolare" di questo cane, affettuosissimo e legato al padrone, ma nello stesso tempo altero e regale proprio come un leone.
Tornando alla realtà, è più probabile che il suo comportamento dipenda dalla antichissima abitudine a convivere con le caste privilegiate nei palazzi di re e imperatori orientali.
Infatti questo cane ha origini millenarie ed è sempre stato così come lo vediamo oggi, dal momento che lo ritroviamo uguale in pitture, medaglioni ed incisioni, con gli stessi occhi sporgenti e la coda da leone, folta e curva sulla schiena.
Molti arrivano a dire che fosse il cane di esclusiva proprietà della casa imperiale, sacro a tal punto che fino agli inizi del 1900 una legge imperiale puniva con la morte chiunque avesse rubato o ucciso questi cani.
E' comunque vero che fu tenuto in altissima considerazione alla corte imperiale, dove si cercò sempre di metterne in risalto la somiglianza con il leone, simbolo del buddismo.
Ecco perchè il cane-leone ha una grande dignità ed una notevole considerazione di sè.
I cani cresciuti a corte dovevano necessariamente essere di taglia piccolissima, di colore rosso scuro e con la maschera nera; ma contemporaneamente una altra varietà di questo cane veniva allevata nei monasteri tibetani: questi esemplari erano un po' più massicci, talvolta neri con una macchia bianca in fronte, simbolo buddista molto ricercato.
In ogni caso la razza fu gelosamente custodita in Cina praticamente fino al 1860, anno in cui, in seguito a movimenti rivoluzionari, Inglesi e Francesi occuparono il palazzo imperiale di Pechino, dove furono ritrovati alcuni soggetti di questa razza, appartenuti probabilmente alla imperatrice madre, che si suicidò prima della sconfitta.
Questi cani furono portati in Inghilterra ed uno addirittura donato alla regina Vittoria: si sviluppò così l'allevamento europeo e più tardi quello americano.
Parliamo ora dello standard attuale.
Il Pechinese è un cane piccolo, ma massiccio e coraggioso, con aspetto leonino.
La testa è larga e appiattita; il naso, piazzato alto fra gli occhi, è cortissimo, largo, con le narici ben aperte e nere; il muso è largo e rugoso; gli occhi sono grandi, scuri e prominenti; le orecchie, a forma di cuore, hanno frange molto lunghe; la bocca non deve mostrare i denti o la lingua; il collo è corto e muscoloso.
Il tronco è corto e si restringe posteriormente.
Gli arti anteriori sono corti e grossi; quelli posteriori meno grandi, ma solidi.
I piedi sono larghi e piatti, quelli anteriori un po' girati in fuori.
La coda è piazzata alta, leggermente ricurva sul dorso a pennacchio.
Il mantello è lungo, soprattutto su orecchie, arti e coda.
I colori sono tutti ammessi, ma i soggetti pluricolori devono avere macchie ben delimitate.
Il peso varia dai 2 agli 8 kg.
Se prendiamo un Pechinese con noi ricordiamo che il suo folto mantello ha bisogno di molta cura: pettiniamolo e spazzoliamolo spesso per dargli un bell'aspetto.
Per quanto riguarda la salute c' è da dire che, essendo cani dal musetto corto, possono avere difficoltà respiratorie.