venerdì 26 febbraio 2010

Non solo cani: il gatto Burmese

Il gatto Burmese probabilmente esisteva già dal 1700, ma la progenitrice di tutti i Burmesi è considerata Wong Mau, portata da Rangoon (Birmania) in California dall'allevatore Joseph Thompson, che in un primo momento l'aveva considerata una Siamese.

Facendo accoppiare Wong Mau con gatti Siamesi si ottennero sia Siamesi che ibridi; a loro volta gli ibridi, accoppiati tra loro, dettero origine ad una nuova razza, chiamata appunto Burmese, presentata ufficialmente alle mostre nel 1936.

Nel 1949 i primi Burmesi furono introdotti in Inghilterra e da quel momento si diffusero in tutta Europa.

Nel 1982 fu fissato lo standard di razza ed in seguito il Burmese è stato utilizzato anche per creare una nuova razza, la Burmilla.


Standard di razza

E' un gatto dall'aspetto elegante e dalla corporatura muscolosa;

la testa è cuneiforme con orecchie molto distanziate tra loro, di media grandezza, larghe alla base e con punte leggermente arrotondate;

gli occhi sono grandi e distanziati, di colore giallo dorato brillante, con bordo superiore diritto e bordo inferiore arrotondato;

guance e mascelle sono larghe e il naso ha una netta incisione alla base;

le zampe sono snelle e i piedi ovali;

il dorso è diritto e la coda affusolata, di media lunghezza e arrotondata in punta;

il mantello deve essere lucente, corto, folto e aderente al corpo, il pelo sottile e setoso, quasi senza sottopelo; esiste anche una varietà a pelo semilungo detta Tiffany;

i colori ammessi sono marrone, blu, cioccolato, lilla, rosso, crema; in ogni caso la parte inferiore del corpo è sempre più chiara di schiena e zampe; soltanto i gattini fino a 6 mesi possono avere macchie o striature e raggiungeranno il colore definitivo entro i 2 anni di età;

il peso è compreso ta i 3 e i 5 kg.


Carattere e salute

Il Burmese è un gatto vivace, attivo, allegro e giocherellone; gli piace stare in compagnia di persone e gatti ed essere coccolato dal padrone.

E' molto curioso e tende ad assaggiare di tutto, quindi bisogna fare molta attenzione a ciò che lasciamo in giro.

Ama molto il caldo e perciò è molto sensibile alle correnti e si raffredda facilmente.

La toelettatura non è impegnativa perchè ha poco sottopelo: basta spazzolarlo di tanto in tanto e strofinarlo con un panno imbevuto di acqua e aceto.

Nei soggetti chiari conviene pulire spesso gli occhi per evitare che si formino delle macchie scure sul pelo circostante.

L'alimentazione deve essere sempre a base di crocchette o scatolette di buona qualità, soprattutto per i gattini e i soggetti anziani.

Come avviene in molte razze, la femmina può andare in calore già a 7-8 mesi di età, ma naturalmente aspetteremo un'età più matura per farla accoppiare.

Se invece siamo sicuri di non volere gattini, conviene sterilizzare la gatta già a 6-7 mesi, perchè le gatte non sterilizzate e mai accoppiate sono più soggette a patologie delle mammelle e dell'apparato genitale.
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1 commenti:

pierangela ha detto...

buona domenica Martin.

 
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