venerdì 22 maggio 2009

Giornata della Biodiversità

Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata della Biodiversità.

“ Biodiversità “( ma sarebbe meglio parlare di biovarietà ) è una parola tradotta letteralmente dall’ inglese “ biodiversity “, che indica l’ insieme delle forme di vita presenti sulla terra e gli ambienti che le ospitano.

Ci sono naturalmente tanti problemi che dobbiamo risolvere ogni giorno e forse questa biodiversità ci appare come qualcosa di astratto, ma almeno oggi dobbiamo un momento riflettere su ciò che l’ uomo può fare per evitare di distruggere ecosistemi e relative specie animali e vegetali ad essi legati.

Come possiamo leggere su Wikipedia, nel 1992 è stata firmata da 191 Paesi la Convenzione sulla Diversità Biologica, che si propone tre obiettivi:

1) La conservazione della diversità biologica ;
2) L'uso sostenibile delle sue componenti;
3) La giusta ed equa divisione dei benefici dell'utilizzo di queste risorse genetiche, attraverso un giusto accesso alle risorse genetiche ed attraverso un appropriato trasferimento delle tecnologie necessarie […]”.

Successivamente è stato individuato il “ Target 2010 “, vale a dire che i governanti del mondo hanno dato alla Convenzione il mandato di ridurre significativamente la perdita di biodiversità entro il 2010: in parole povere ogni Governo entro il 2010 deve impegnarsi per poter dichiarare che nessuna specie è a rischio di estinzione nel proprio Paese.
Tutti gli organismi e tutti gli ecosistemi sono importanti e indispensabili: forse a molti non importerà se spariranno presto tigri, rinoceronti ed elefanti, oppure, più vicini a noi, stambecchi, aquile e tartarughe marine a causa della caccia, dei cambiamenti climatici, della cementificazione e di tutti gli attacchi portati dall’ uomo al proprio territorio, però avremo perso sicuramente un pezzettino di cultura e di umanità.
Tra l’ altro l’ Italia è uno dei cinque Paesi dell’ Unione Europea, insieme a Cipro, Grecia, Lussemburgo e Malta ( fonti WWF ), che non ha ancora avviato la Strategia Nazionale per la Biodiversità, cioè un documento che riassume le principali strategie che saranno messe in atto per la conservazione e l'uso sostenibile della biodiversità.
Che cosa aspettiamo?

lunedì 18 maggio 2009

I like this blog!


Ringrazio con affetto le carissime amiche Paola ( blog Battito d' ali ) e Frufrupina ( blog Un mondo incantato ) per avermi assegnato questo premio " per i contenuti, per la grafica, per la simpatia... ". Io lo passo volentieri a tutti gli amici che mi seguono e che io seguo, perchè meritano davvero tutti un riconoscimento " per i contenuti, per la grafica, per la simpatia... " dei loro meravigliosi blog.

mercoledì 13 maggio 2009

Cani di taglia piccola: il Carlino


Gli ultimi due post sui cani di piccola taglia riguardavano due cani tedeschi, il Bassotto e il Volpino. Ma c' è un' altra razza che riscuote molto successo ultimamente e mi riferisco al Carlino, il cui nome originario è Carlin, usato per la prima volta in Francia: a causa dell' aspetto al tempo stesso curioso e arcigno e della particolare mascherina nera che caratterizza questo cane, gli fu attribuito proprio il nome di un attore (Carlo Bertinazzi) famoso per il suo ruolo di Arlecchino.

In Germania questo cane è chiamato Mops, che si può tradurre "musetto" o "aspetto corrucciato", in gran Bretagna è noto come Pug, cioè "cane piccolo" ed è un cane da compagnia che ha avuto la massima diffusione nell' '800 tra le dame dei salotti più eleganti.

La sua origine è piuttosto oscura: ci sono varie ipotesi, ma la più accreditata è quella secondo la quale il Carlino deriva dallo stesso antichissimo ceppo del Mastino, ma selezionando i soggetti affetti da nanismo; questi soggetti sarebbero stati portati nel XVII secolo dall' Estremo Oriente al Capo di Buona Speranza, che apparteneva agli Olandesi: così il cane fu portato in Olanda e poi si diffuse in tutta Europa.

Secondo alcuni deriverebbe invece dalla Russia, mentre gli studiosi inglesi lo fanno derivare (ovviamente) dal Mastino Inglese.

E' comunque vero che in Inghilterra il Carlino ebbe particolare importanza e diffusione all' epoca del matrimonio tra Guglielmo d' Orange con una figlia di re Carlo I; dall' Inghilterra passò in Francia e poi in Italia, come abbiamo detto, nei salotti più eleganti.

Dal punto di vista caratteriale il Carlino è un cane allegro, vivace e affettuoso con il padrone, ma riservato con gli estranei; è molto geloso del padrone e può diventare irascibile con i rivali.

Secondo lo standard di razza il Carlino è un cane solido e compatto, con una muscolatura ben sviluppata, ma proporzionata; la testa è larga, massiccia e rotonda, il muso corto e quadrato con rughe profonde; gli occhi sono scuri, grandi e dolci; le orecchie, piccole e morbide, possono essere a forma di rosa o a bottone; gli arti sono forti, diritti e di media lunghezza; il tronco è corto, quadrato e con torace largo e ben disceso; i piedi sono proporzionati con unghie nere; la coda è ben arrotolata (un doppio giro è la perfezione!); i colori sono argento, albicocca o nero: il colore deve essere in netto contrasto con la maschera, le orecchie, i nei sulle guance, la macchia in fronte (naturalmente il Carlino nero è un caso a parte); il pelo è corto fine,morbido, liscio e lucente; il peso deve essere di 7-8 Kg.

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venerdì 8 maggio 2009

Occhi di ragazza

Con questo video faccio gli auguri a tutte le mamme del mondo e naturalmente anche alla mia, che ha la sua bella età, ma è sempre una "ragazza" alla quale piace tanto questa canzone.

 
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